Etica

L’etica è definita la scienza del comportamento umano che cerca i valori.


Ciascuno è tenuto a seguire la propria coscienza in ogni circostanza e non può essere costretto ad agire in contrasto con essa” (Giovanni Paolo II)

Ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto” (Albert Einstein)

L’etica è definita la scienza del comportamento umano che cerca i valori.
Assieme all’Enneagramma è, a mio parere, altrettanto utile per la crescita personale e per comprendere i comportamenti dell’essere umano.

Alcuni punti fondamentali a cui fa riferimento sono :

L’etica non è solamente biotetica, cioè quella della ricerca e che compare comunemente sui mezzi di stampa
Essa è legata alla dignità dell’individuo, ai diritti dell’uomo, è valore assoluto, essenzialmente umano che obbliga a cercare a tentare strade nuove per salvare l’uomo.
L’etica esige impegno e chiama tutti alla responsabilità individuale. Nel quotidiano si esercita in situazioni che sembrano banali in cui bisogna fare attenzione ai piccoli dettagli della vita corrente al fine di prevenire superficialità , inadempienze e scorrettezze.
L’etica chiede di far prevalere la dimensione relazionale sulla dimensione tecnica, perché la tecnica, da sola, non salva, non redime, non svela la verità delle situazioni.
L’educazione all’etica non è l’acquisizione di un sapere una volta per tutte, anzi è continuativa. E’ educazione ai limiti, è

scelta, è valutare i problemi nella propria coscienza serenamente, da soli o in gruppo. E’ cercare il confronto tra i vari punti di vista. Inizia proprio dove iniziano le nostre divergenze e presuppone che si metta in atto un comportamento che non sostenga a priori idee fisse o automatiche solo perchè già acquisite. Bisogna accettare di confrontare le proprie opinioni con quelle degli altri. Il pluralismo è garanzia di stimolo e di qualità della riflessione.
L’etica è un processo senza sosta di riflessione e azione. Ha bisogno del concorso di tutte le branche della scienza che aiutano da una parte e capire l’uomo e dall’altra a decidere concretamente e responsabilmente in favore dell’uomo.

I quattro principali pregiudizi etici

  • La tradizione (si è sempre fatto così..)
  • Il consenso (timore del giudizio altrui)
  • La doppia morale (dire e poi non fare, quello che vale per me non vale per gli altri)
  • Il principio di autorità (l’ha detto lui..)

Vi sono tre criteri di valutazione etica e sono : soggettivo, sociale e l’obiezione di coscienza

Uno strumento di crescita personale sono sicuramente gli stadi di giudizio morale di Lawrence Kohlberg, iniziatore di una teoria molto utile per conoscere se stessi e per aiutare a valutare con obiettività quali sono le motivazioni etiche del proprio e dell’altrui agire.
Persuaso che esistano principi etici universali su cui gli uomini possono convenire, Kohlberg lavorò per individuare quali sono i passaggi attraverso i quali l’essere umano migliora se stesso.
Egli individuò sei stadi di crescita divisi in coppie , chiamate livelli (Pre-convenzionale , Convenzionale,
Post –convenzionale, autonomo o di principio). Ogni volta che si supera un livello ci si proietta in un modo di ragionare profondamente diverso.

Secondo Albert Bandura, il fatto di avere elevati standard morali, è compatibile con l’attuazione di condotte riprovevoli . La discrepanza che c’è tra i primi e i secondi viene sanata da alcuni meccanismi psicologici. Bandura ne individua otto . Essi costituisco il disimpegno morale e sono :

  • Giustificazione morale
  • Etichettamento eufemistico
  • Confronto vantaggioso
  • Spostamento della responsabilità
  • Diffusione della responsabilità
  • Distorsione delle conseguenze
  • Deumanizzazione
  • Attribuzione di colpa

La nostra comprensione dell’etica spesso ci fa compiere azioni che non sono tanto da attribuire alla nostra indole. E’ quindi responsabile il sistema di appartenenza e la situazione concreta in cui ci si trova ad operare? Se così è, vero eroe non è chi compie le azioni più rischiose o più feroci che i posteri magnificheranno, ma chi sa resistere al sistema di appartenenza o alla situazione concreta che gli chiedono quelle azioni.

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