Reflessologia Plantare

La Reflessologia plantare è un ‘arte e una scienza empirica basata sull’esperienza.


La Reflessologia plantare è un ‘arte e una scienza empirica basata sull’esperienza. E’ una forma di “massaggio” ma meglio il termine “stimolazione” estremamente efficace. Le sue origini risalgono sino agli egizi ed è giunta pressoché intatta ai nostri giorni. Oggi ha assunto un ruolo importante nel campo delle cosiddette “Tecniche Corporee Bionaturali” le quali operano trattamenti “non terapeutici” cioè non nell’ambito della medicina convenzionale.

BB8fA7NCcAE’ una scienza empirica perchè si basa su studi e ricerche fisiologiche e neurologiche condotte nel tempo da medici e reflessologi pur non avendo ancora avuto un riconoscimento scientifico ufficiale relativo ai meccanismi del riflesso. Quello che si sa, è che è efficace.
E’ un arte perchè molto dipende dall’abilità del Reflessologo nell’applicare le nozioni ricevute e dal rapporto che si instaura con chi riceve il trattamento.
Nella pratica, è una tecnica che si basa sulla pressione di determinati punti cosiddetti “riflessi” sul piede sulla premessa che tali punti trovano una corrispondenza in determinate zone del corpo e sulla digitopressione di specifici punti dei meridiani energetici, (gli stessi dell’agopuntura, molti dei quali in perfetta corrispondenza a punti rilfessi). La stimolazione di questi punti, invia, si pensa, tramite il sistema nervoso, messaggi al cervello, dove vengono elaborati e trasmessi agli organi riflessi attivando così il potere autocurativo del nostro corpo.
Praticare la Reflessologia è in se relativamente semplice. Anche mani inesperte possono dare un certo sollievo o senso di benessere. Ciò è dovuto al vasto numero di terminazioni nervose che sono presenti nel piede principalmente e dai riflessi che queste aree hanno nei confronti degli organi presenti nel corpo.

Il Reflessologo qualificato studia la tecnica reflessologica e la applica ad ogni singolo punto riflesso. Altre materie di studio utili a completare una figura professionale, sono una conoscenza di base dell’ anatomia e fisiologia del corpo umano, la fisiognomica del piede , lo studio dei meridiani energetici e dei cinque elementi secondo la medicina tradizionale cinese.
La studio di queste diverse materie, permetterà al Reflessologo di avere un quadro generale della situazione energetica del singolo individuo. La Reflessologia infatti è una Tecnica olistica (dal greco Holos cioè intero) e come tale considera l’individuo come un’ unica entità che comprende corpo, mente e spirito. Questo concetto è chiaramente espresso nella Medicina Tradizionale Cinese alla cui filosofia si ispirano diverse tecniche bionaturali come la Reflessologia Olistica , lo Shiatsu e l’Agopuntura praticata oggigiorno a livello medico in molti ospedali ed ambulatori.

La Reflessologia plantare è un ottima tecnica di prevenzione è adatta a tutti, a persone “sane” e, per il fatto che non ha effetti collaterali nocivi per la salute, anche a persone “affette da qualche patologia” già sotto controllo medico. In riferimento a questo ultimo caso, il Reflessologo professionista, nel suo lavoro, non è interessato direttamente alla patologia del proprio cliente in quanto non è un medico, ne fa considerazioni diagnostiche o prescrive terapie o cure che sono di pertinenza medica. Il suo intervento è mirato a migliorare la qualità della vita della persona in senso generale, anche ove vi siano delle disarmonie presenti già monitorate da uno specialista. E’ un qualcosa in più non un’alternativa. L’obiettivo è sempre quello di aiutare l’individuo a raggiungere e mantenere un buon stato di vitalità e di benessere generale. Il rilassamento che induce infatti è già una buona base per star meglio.
Si dice che la Reflessologia sia una pratica di origine cinese, tuttavia il più antico documento che testimonia la pratica reflessologica è un pittogramma su papiro trovato a Saqqara nella tomba di un medico, Ankmahor. Questo documento si stima sia datato intorno al 2500 a.C.

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Durante i secoli, ci sono state molte popolazioni che hanno utilizzato forme di Reflessologia o terapia zonale e qui si spazia tra i nativi americani, gli europei e gli asiatici. Intorno al XIV secolo, diverse popolazioni dell’Europa centrale utilizzavano una forma di Reflessologia e ne usufruivano sia la gente comune che i ricchi e i reali.
Nel 1582, il Dr. Adamus e il Dr. A’tatis pubblicarono un libro sulla terapia zonale.
Diversi ancora furono i medici e terapisti che utilizzarono la terapia dei riflessi. Ricordiamo ancora il Dr. Alfons Cornelius che dopo essere guarito da una forma infettiva molto grave grazie a trattamenti su punti riflessi, pubblicò nel 1902 una ricerca col titolo “ Druckpunkte, o I punti di pressione, origine e significato”.
Per arrivare ai giorni nostri, dobbiamo agli americani ed in particolare al
Dr. Fitzgerald nato nel Connecticut nel 1872 , la creazione della terapia zonale.

Il Dr. Fizgerald lavorò in vari ospedali a Londra e Vienna e , incuriosito dal lavoro fatto da alcuni ricercatori europei sulla terapia dei riflessi, proseguì le ricerche in america dove divenne primario di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Hartford nel Connecticut. Fizgerald suddivise il corpo in 10 linee orizzontali e tre verticali sulla premessa che queste linee avessero un collegamento tra gli organi che attraversavano. Nasceva nel mondo occidentale la Terapia Zonale illustrata nel libro dello stesso Fizgerald, “ Zone Therapy”.

Le linee tracciate sul corpo umano dal Dr. Fitzgerald

 

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